Frasi di Fëdor Dostoevskij

 

Schegge di Fëdor Dostoevskij




Frasi di Fëdor Dostoevskij



Frasi e paragrafo di un romanzo di un grande scrittore russo, Fëdor Dostoevskij



Dostoevskij si è battuto per l’assoluta libertà di stampa, infatti era certo che il popolo russo, fosse il portatore dell’autentico e puro messaggio cristiano, capace sempre di distinguere tra bene e male. 

Secondo Dostoevskij il popolo russo rappresenta l’unico, vero custode del cristianesimo che non era il cattolicesimo romano, mentre nei confronti del protestantesimo, ebraismo e islamismo non aveva molte simpatie anzi le avversava fortemente.

La sua ricerca era focalizzata sull'uomo e il suo percorso di coscienza oltre che sul messaggio autentico di Cristo.


Vediamo alcune frasi e un passo del suo ultimo romanzo.


  1. Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata;
  2. Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna, arriva al punto di non sapere distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri;
  3. È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui ama;
  4. Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte;
  5. Tutto è nella mani dell’uomo, e tutto esso si lascia portar via sotto il naso, solamente per vigliaccheria. […] Sarei curioso di sapere che cosa gli uomini temono più di tutto. Fare un passo nuovo, dire una parola propria, li spaventa al massimo grado;
  6. Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive;
  7. Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa e lasci la tua orma putrida dietro di te; purtroppo questo è vero per quasi tutti noi.
  8. Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! Guardate piuttosto come ride;
  9. A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza;
  10. Soffrire e piangere significa vivere;
  11. Io amo l’umanità ma, con mia grande sorpresa, quanto più amo l’umanità in generale, tanto meno mi ispirano le persone in particolare.


I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij libro VI


LA VITA DI ZOSIMA

Quand'ero giovane, molto tempo fa, sono passati quasi quarant'anni, padre Anfim e io erravamo per tutta la Russia chiedendo la carità per il nostro monastero; una notte pernottammo sulla riva di un grosso fiume navigabile, insieme ai pescatori, e accanto a noi si venne a sedere un ragazzo contadino, d'aspetto dignitoso, sui diciotto anni, a giudicare dall'apparenza; il giorno dopo doveva correre alla sua destinazione per tirare un barcone di mercanti con l'alzaia. Notai che egli guardava dritto davanti a sé con lo sguardo limpido e commosso. Era una notte di luglio, luminosa, calma, mite, dall'ampio fiume saliva un vapore che ci rinfrescava, di tanto in tanto udivamo lo sciacquettio dei pesciolini, gli uccellini tacevano, era tutto silenzioso e magnifico, ogni cosa innalzava una preghiera a Dio. Noi due soltanto eravamo svegli, il ragazzo e io, e parlavamo della bellezza di tutto il mondo di Dio e del suo grande mistero. 
 Ogni filo d'erba, ogni moscerino, ogni formica e ape dorata, ogni creatura conosce il proprio cammino così bene da lasciar sbalorditi, pur non avendone consapevolezza, essi testimoniano del mistero divino, e lo realizzano incessantemente, questo io dicevo e intanto vedevo che il cuore di quel giovane si infiammava. 
Mi disse che amava la foresta e gli uccelli del bosco, era un buon uccellatore, conosceva il fischio di tutti gli uccelli, sapeva come attirare ciascuna specie; disse pure che non c'era niente di più bello per lui che stare nella foresta, ma del resto tutto era bello. "È vero", gli risposi io, "è tutto bello e magnifico perché tutto è verità. Guarda", continuai, " il cavallo, quell'animale sublime, così vicino all'uomo, oppure il bue, che lo nutre e lavora per lui, pensieroso e a capo chino, guarda le loro facce: quanta mitezza, quanta devozione verso l'uomo che pure spesso li picchia senza pietà, quanta placidità, quanta fiducia e quanta bellezza nelle loro facce! Quello che commuove è pensare che essi sono liberi da qualunque peccato, giacché tutto è perfetto, tutto tranne l'uomo, tutto è senza macchia, e Cristo è con quelle creature da più tempo che con noi". "Perché", domandò il giovane, "Cristo è anche con loro?" "E come potrebbe essere diversamente", risposi io, "giacché il Verbo vale per tutti, e tutta la creazione e tutte le creature, finanche ogni singola fogliolina, aspirano al Verbo, cantano la gloria di Dio, piangono il Cristo, compiendo inconsapevolmente il mistero della loro vita libera da peccato. Ecco", gli dissi, "nella foresta si aggira un terribile orso, minaccioso e feroce, ma lui non ne ha nessuna colpa". 

E gli raccontai che una volta un orso si avvicinò a un grande santo in eremitaggio in una piccola cella nella foresta, e il grande santo ebbe pietà di lui, uscì dalla sua cella, senza avere paura, e gli dette un pezzo di pane: "Va' e che Cristo sia con te!", gli disse e la belva feroce si allontanò senza fargli del male. Il ragazzo si commosse per il fatto che l'orso si fosse allontanato senza fare alcun male e che Cristo era con lui. "Ah com'è bello, com'è bello e meraviglioso il mondo di Dio!" Se ne stava seduto assorto nei suoi pensieri, tranquillo e sereno. Vidi che aveva capito. E scivolò accanto a me nel suo sonno leggero e innocente. Che Dio benedica la giovinezza! Pregai anche per lui e poi andai a dormire. Signore, manda la pace e la luce al tuo popolo!